Il Giardino delle Erbe è uno dei progetti più positivi legati alla coltivazione delle piante. Si tratta di una vera e propria attività, attualmente di proprietà della Regione Emilia Romagna e gestito del Comune di Casola Valsenio, Comune della Provincia di Ravenna, che cerca di promuovere la coltivazione di piante officinali, pubblicizzandone soprattutto le modalità di utilizzo, dalla cucina alla cosmesi, passando per la medicina. UrbanGarden ha avuto il piacere di intervistare il responsabile del Giardino delle Erbe, Sauro Biffi, che ci ha spiegato la storia e le attività della struttura.
“Il Giardino è nato per merito del professor Augusto Rinaldi Ceroni, il quale vedeva nella scuola un punto di riferimento per insegnare ai ragazzi la cultura delle piante officinali. Essendo un insegnante, ed avendo un terreno, pensò di insegnare ai ragazzi la coltivazione delle piante officinali. Negli anni ’70, in occasione della prima vera crisi economica, la Regione Emilia Romagna si interessò del lavoro di Ceroni, trasferendo il lavoro di Ceroni in una zona più grande per l’attività primaria: la ricerca, lo studio e la coltivazione delle piante officinali”. Quante specie di piante comprende il Giardino? “Beh, sono parecchie…oltre 480! Tutti gli anni conserviamo oltre 140 specie diverse per il pubblico. Molte piante sono piante medicinali, che troviamo sul mercato. Per esempio il timo, la lavanda, per dirne alcune. La nostra struttura distingue le piante a seconda dell’uso: che sia la cura o la cosmesi. Questo per dimostrare che l’utilizzo di queste specie è molto ampio”. La commercializzazione delle piante non rientra tra i vostri fini? “La commercializzazione vera e propria no, anche se vendiamo le piante a chi viene a trovarci. Molte piante servono per lo studio, la ricerca, quindi molto spesso le piante possono essere usate solo per questi scopi e non diversamente”. C’è molto più interesse nel turista italiano o straniero? “Abbiamo sia turisti italiani che stranieri. La maggior parte del nostro pubblico è italiano, ma abbiamo un pubblico anche straniero che viene a visitare il Giardino come turista. Coloro che scelgono di visitare il Giardino sono anche operatori del settore, interessati ad approfondire l’impiego di queste piante. Abbiamo anche una biblioteca, accessibile al pubblico, per la consultazione di testi”. Organizzate anche degli eventi? “Sì, ci sono laboratori e giornate divulgative. Quelli fissi sono a maggio e a giugno, giornate dove si affrontano con il pubblico l’aspetto dell’utilizzo dei fiori. Con “Erbe in fiore” si parla dell’utilizzo prettamente culinario, curativo, estetico. Con “La Giornata della Lavanda”, invece, vogliamo affrontare aspetti come l’utilizzo e la coltivazione della Lavanda”. Il nostro blog vuole promuovere la coltivazione urbana, quanto pensa possa essere importante farsi portavoce di tale attività? “In passato abbiamo cercato di inculcare nella mente dei ristoratori l’importanza di coltivare direttamente le piante. Quindi perché no, mi sembra una buona idea, anche per tramandare la cultura ad un pubblico più vasto. Coltivare sul balcone di casa è importantissimo, forse l’unico problema è legato allo smog, al traffico e al clima non ideale per coltivare le erbe. In ogni caso dedicare un po’ di tempo a queste tecniche agronomiche fa molto bene anche allo spirito, quindi c’è un duplice beneficio”. Usate i social network nel farvi pubblicità? Se sì, in che modo? “Utilizziamo in primo luogo Instagram e un sito, dove vengono riportate tutte le informazioni sul Giardino. Questi sono tutti aspetti che permettono di farci pubblicità”. Giuseppe
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Arianna
Di origine abruzzese, nata a Pescara il 10 febbraio 1994, vive a Roma da 3 anni. Laureata in "Scienze della moda e del costume" presso la Sapienza Università di Roma e [...] ArchiviCategorie
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